Villa Manin (Udine)
23 MARZO / 8 LUGLIO 2012
Venerdì 23 marzo 2012, è stata inaugurata la mostra “Realismo Socialista. Cecoslovacchia: 1948 – 1989”, organizzata dalla Fondazione Eleutheria e dall’Azienda Speciale Villa Manin, presso gli spazi espositivi di Villa Manin di Passariano (UD)
La rassegna intende ripercorre attraverso più di un centinaio di opere tra quadri, sculture e opere di grafica l’intero arco legato alla produzione artistica del periodo socialista in Cecoslovacchia. Realizzata sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri italiano, dell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, dell’Ambasciata d’Italia a Praga, della Città di Praga e dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga, è ospitata nel maestoso complesso di Villa Manin; uno dei monumenti artistici più importanti del Nord-Est Italia nonché luogo di eccellenza della vita culturale friulana. Carlo Goldoni definì la Villa e il suo maestoso Parco un “soggiorno degno di un re" e lo stupore che provoca è rimasto intatto fino ad oggi. Periodicamente vi si svolgono mostre, convegni, concerti e rassegne di respiro internazionale come la bellissima retrospettiva su Edvard Munch ancora in corso.
La mostra curata da Genny di Bert, Ottaviano Maria Razetto (che ha realizzato anche il progetto degli spazi) e Francesco Augusto Razetto, definisce il percorso espositivo in due distinte sezioni e con esse si presta a due diversi tipi di lettura. Da una parte l’analisi cronologica che parte dalla considerazione che l’intero ciclo artistico legato al socialismo è in realtà caratterizzato da due distinti momenti. Dai primi anni ’50 fino a tutti gli anni ‘60, che si potrebbero identificare con l’illusione di costruire una nuova civiltà destinata a svilupparsi attorno al concetto dell’uomo socialista, al periodo che a questo succedette (dagli anni ’70 in poi) in cui qualsiasi aspirazione di raggiungere il sogno socialista si infrange di fronte ai problemi di una nazione che viveva il peso di una dittatura. Non può sfuggire, all’osservatore attento, infatti il tormento solitario di alcune opere che, pure nella rigorosa schematicità della propaganda, esprimono il dolore e la disperazione per la fine di qualsiasi speranza.
Ma la mostra è anche un viaggio che si presta ad una comparazione diacronica tra le diverse espressioni linguistiche del Realismo Socialista. Sono state individuate a tal uopo due diverse aree tematiche: il mondo del lavoro e la propaganda. La prima parte è dedicata, alla fabbrica, i campi e l’uomo-operaio che in questo ambiente assolve al proprio ruolo sociale.
La seconda parte è invece dedicata alla propaganda, dai primi anni’50 e ’60 in cui si caratterizza come un inno all’uomo socialista, al soldato e più in generale all’ideale che da questi emerge, ai successivi anni ’70 e ’80 dove il tutto assume un aspetto più rigido e retorico.
Di corredo alla rassegna verrà presentato il libro-catalogo con interventi scritti di critici specializzati nella materia, in tre lingue (italiano, inglese e ceco) e la riproduzione a colori di tutte le opere esposte.
Questa iniziativa viene ad inserirsi in un territorio, quale quello friulano del Nord-Est della penisola italiana, che storicamente ha da sempre avuto un forte legamene storico-culturale con il sub-continente mittel europeo.
Sono stati presenti all’inaugurazione, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, l’Ambasciatore della Repubblica Ceca a Roma, S.E. Petr Burianek, l’Ambasciatore d’Italia a Praga, S.E. Pasquale d’Avino, il Sindaco della Città di Praga, Bohuslav Svoboda, l’Assessore alla Cultura della regione Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga, Paolo Sabbatini, il Direttore della Galleria Nazionale di Praga, Vladimír Rösel, il Commissario Straordinario dell’Azienda Speciale Villa Manin, Enzo Cainero e il Presidente della fondazione Eleutheria, Francesco Augusto Razetto.